L’inserimento all’asilo nido costituisce la prima reale esperienza di distacco del bambino dai propri genitori. Solitamente è un distacco piuttosto precoce, si realizza entro l’anno di età nella maggior parte dei casi, e spesso è sofferto più da parte dei genitori, che del bambino stesso. Non è facile decidere di affidare il proprio bambino ad altre persone, per di più estranee. Il timore è spesso legato alla paura che queste non siano abbastanza brave nell’accudirlo, nel leggerne i bisogni, nell’impararne le abitudini. È un timore comprensibile: i neo genitori hanno appena trovato la sintonizzazione giusta con il proprio bambino, e hanno costruito una relazione privilegiata, che fa vivere con una certa ansia l’idea di “condividerla” con altri esterni alla famiglia. Talvolta interviene anche il timore delle malattie che il bimbo può contrarre in un ambiente promiscuo.
L’inserimento all’asilo nido offre invece al bambino la possibilità di rapportarsi ad un contesto esterno, comunque protetto, in cui sperimentare la condivisione: di tempi, spazi, oggetti, e anche di adulti, uscendo dalla relazione privilegiata con la mamma, che ha caratterizzato i primi mesi di vita. Ciò non toglie nulla a questa relazione, anzi la arricchisce di risorse e potenzialità: il bambino può sperimentare attività diverse da quelle che gli vengono proposte in casa, organizzate da personale competente che sa lavorare sulle sue capacità, stimolandone lo sviluppo. Le conoscenze psicopedagogiche delle educatrici permettono loro di agire e relazionarsi nel modo più adeguato alle caratteristiche di personalità dei diversi bambini. I genitori devono fare un passo fiducioso verso altri adulti educatori. La fiducia del genitore negli educatori comunica al bambino sicurezza, e gli permette di riconoscere un luogo protettivo e delle persone affidabili, con importanti effetti positivi sullo sviluppo delle sue capacità di autonomia e relazione.
Inoltre l’asilo nido rientra perfettamente nella definizione di “ambiente arricchito”, un contesto cioè, in cui stimoli diversi vengono offerti e non imposti al bambino che può scegliere con quali interagire in base alle sue preferenze. Elementi cruciali che caratterizzano le attività del nido e sono tipiche degli ambienti arricchiti, sono la novità, l’attività cognitiva, l’attività fisica, le interazioni sociali, la soddisfazione. L’ambiente arricchito è determinante per il bambino, perché agisce sui fattori coinvolti nel controllo dello sviluppo, aumentandone precocemente l’espressione e agisce come forza guida nello sviluppo del comportamento. Come afferma la prof.ssa Nicoletta Berardi “Con la giusta esperienza nei tempi appropriati, le potenzialità si trasformano in traguardi raggiunti”.
Natalia Sorrentino, psicologa e psicoterapeuta